Come recuperare un credito in Italia: breve introduzione
Se vivi all’estero e non sai come recuperare un credito in Italia sei nel posto giusto. In questa breve guida ti spiegheremo come avviare una procedura per recuperare un credito nei confronti di un debitore italiano.
Quando recuperare un credito un Italia?
Il caso più comune è quello di un creditore straniero (generalmente un’azienda) che ha stipulato un contratto con un debitore italiano. Si pensi all’azienda straniera che fornisce merci o servizi ad un privato o azienda italiana, che non esegue il pagamento di quanto dovuto al creditore straniero. In questi casi, se il debitore italiano, nonostante i solleciti inviati, non esegue il pagamento al creditore, può essere necessario iniziare una procedura di recupero crediti.
Come si recupera un credito in Italia?
Il recupero crediti in Italia può essere distinto in più fasi, vediamole:
Messa in mora del debitore
In Italia la procedura di recupero crediti inizia con la costituzione in mora del debitore, come previsto dall’articolo 1219 comma 1 del codice civile.
La costituzione in mora del debitore italiano viene fatta attraverso l’invio della lettera di messa in mora. Si tratta di un atto con il quale, il creditore intima al debitore di eseguire il pagamento entro un termine certo, di solito 7-10 giorni.
Quali effetti produce la costituzione in mora del debitore?
La costituzione mora produce i seguenti effetti:
- il diritto al risarcimento del danno subito dal ritardo;
- l’interruzione dei termini di prescrizione;
- il diritto agli interessi di mora;
- il creditore può avviare la procedura giudiziale per il recupero del credito.
Chi può mettere in mora il debitore?
La costituzione in mora può essere fatta direttamente dal creditore, da un avvocato specializzato in recupero crediti oppure da una società di recupero crediti.
Il nostro consiglio è quello di affidarsi ad uno studio legale specializzato in recupero crediti. Difatti, quando il debitore riceverà la lettera da un avvocato, capirà subito che in caso di mancato pagamento, il creditore seguirà la via giudiziaria per il recupero del credito.
Cosa succede dopo la costituzione in mora del debitore?
- Il debitore esegue il pagamento di quanto dovuto;
- si possono aprire delle trattative fra il creditore e il debitore;
- il debitore non esegue il pagamento.
In quest’ultimo scenario la soluzione è quella della via giudiziaria. Se il credito per il quale si procede è certo, liquido ed esigibile (si pensi ad una fattura non pagata relativa alla fornitura di merci) il creditore può agire in giudizio per ottenere un’ingiunzione di pagamento nei confronti del debitore, attraverso lo strumento del ricorso del decreto ingiuntivo.
Che cosa è il ricorso per decreto ingiuntivo?
E’ uno strumento attraverso il quale il creditore chiede all’autorità giudiziaria l’emissione di un’ingiunzione di pagamento nei confronti del debitore.
Il debitore che riceve la notifica del decreto ingiuntivo – ingiunzione di pagamento -, ha 40 giorni per proporre opposizione, trascorso tale termine il decreto ingiuntivo diventerà esecutivo.
Cosa significa?
Se il debitore crede che la richiesta di pagamento è ingiusta o infondata può proporre opposizione, in questo caso si avvierà un procedimento ordinario innanzi all’autorità giudiziaria.
Se il debitore non propone opposizione al decreto ingiuntivo, questo diventerà definitivo e quindi esecutivo. In altre parole, il creditore avrà un titolo esecutivo per il recupero coatto del credito.
Cosa succede se il credito non è liquido, certo ed esigibile?
In questo caso il Creditore non può ricorrere allo strumento del ricorso del decreto ingiuntivo, ma dovrà iniziare un procedimento ordinario per ottenere una sentenza di condanna nei confronti del debitore italiano.
La procedura esecutiva
L’ultima fase del recupero crediti in Italia è quella dell’avvio dei una procedura esecutiva nei confronti del debitore.
Per iniziare l’esecuzione, il creditore deve essere in possesso di un titolo esecutivo, come una sentenza di condanna definitiva di pagamento o un decreto ingiuntivo non opposto nei termini di legge.
Quando il creditore ha un titolo esecutivo notificherà al debitore italiano l’atto di precetto.
Che cosa è l’atto di precetto?
E’ un atto con il quale viene intimato al debitore di eseguire il pagamento entro un termine certo, decorso tale termine verrà iniziata la procedura esecutiva. Se nonostante la notifica del precetto, il debitore non paga, il creditore può iniziare l’esecuzione con la notifica del pignoramento.
In base al tipo di bene che il creditore intende usare per soddisfare il credito, le procedure esecutive in Italia si possono distingue in procedure mobiliari, immobiliari e presso il terzo.
Procedura esecutiva mobiliare
Il creditore notifica al debitore il pignoramento mobiliare, attraverso il quale verranno pignorati i beni mobili di proprietà del debitore, che successivamente verranno venduti ed il ricavato verrà utilizzato per soddisfare il credito.
Procedura esecutiva immobiliare
Il creditore chiederà il pignoramento di un bene immobile di proprietà del debitore, che successivamente verrà venduto ed il ricavato verrà utilizzato per soddisfare il credito.
Procedura esecutiva presso terzi
Il creditore notificherà il pignoramento ad un terzo che è debitore del debitore. Il caso classico è il pignoramento dei fondi conservati dal debitore presso un istituto bancario o ancora il pignoramento dello stipendio del debitore.
Ricapitolando
Alla fine di questa breve introduzione sul recupero crediti in Italia, sebbene il discorso è molto più articolato, possiamo sintetizzare che la procedura di recupero crediti inizia con la costituzione in mora del debitore. Nonostante questa fase può essere gestita direttamente dal creditore o un’agenzia di recupero crediti, il nostro consiglio è quello di affidarsi ad un avvocato specializzato in recupero crediti.
Se durante la fase stragiudiziale il creditore non riesce a recuperare la somma dovuta, si avvia la fase giudiziaria.
La fase giudiziaria se il credito è liquido, certo ed esigibile (80% dei casi) inizia con il ricorso per decreto ingiuntivo. In caso contrario, si avvierà un procedimento ordinario per ottenere una sentenza definitiva di condanna di pagamento.
Infine, l’ultima fase è quella esecutiva, che inizia con la notifica del pignoramento al debitore.
Se hai dubbi o bisogno di chiarimenti, può contattare un nostro avvocato specializzato in recupero crediti per ricevere una consulenza.